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01 agosto 2007

Acqua prigioniera

Allarme !!! Allarme !!!
Il clima sta cambiando, i consumi di acqua aumentano e lei, il bene primario, fondamentale per l’esistenza della vita, che fa ? Diminuisce, ovviamente !!!
Con l’Estate poi, la “carenza idrica” si manifesta in tutta la sua gravità.
Allora via con gli allarmi, con le immagini della calotta polare che si restringe, dei fiumi che mostrano il greto coi pesci a pancia all’aria e dei campi con le zolle riarse.

“Sensibilizzazione”. Questa è la parola d’ordine.
Siamo tutti “responsabili” per questa “catastrofe” planetaria.

Tiri due volte lo scarico nel bagno ?
Ti sciacqui troppo sotto la doccia ?
Lavi la macchina con l’acqua “potabile” ?
Innaffi le piante sul terrazzo ?

Il pianeta sene accorge e ti rimprovera: maledetta sarà la tua stirpe nei secula seculorum !

Eppure ... a me non torna !

Non torna e quindi mi sento ingannato.

Ma a chi vorrebbero “darla a bere” ?

I meccanismi nefasti per l’accadueò per me sono almeno due.

Il primo è il riscaldamento globale: è un dato di fatto.
Aumenta la temperatura media della Terra, le calotte polari si restringono e i deserti avanzano.

L’acqua dei poli si riversa in mare, diventa salata e fa aumentare il livello medio dei mari. L’acqua di mare non può essere utilizzata per gli usi umani se non dopo un processo di desalinizzazione.

Parentesi: l’acqua dolce non serve solo all’uomo, ma anche a tutti gli altri esseri viventi, animali e vegetali.

Se aumenta la temperatura media del Pianeta, è proprio vero che questo implica una minor quantità di piogge ?
Se aumenta la temperatura dell’atmosfera, l’aria sarà in grado di mantenere una maggior quantità di vapore acqueo. Ma una volta raggiunta la saturazione, il flusso delle piogge dovrebbe ristabilirsi con l’unico effetto osservabile (a parte il caldo) di una diminuzione del livello dei mari ... anzi no, se si sciolgono le calotte polari il livello dei mari dovrebbe salire, forse l’unico effetto osservabile dovrebbe essere la diminuzione dei ghiacci.
Ammesso che il livello dei mari salga, questo comporterebbe anche un aumento delle zone coperte dalle acque marine. Quindi una maggior superficie acquea sottoposta ad evaporazione; evaporazione ancor più accentuata dall’innalzamento della temperatura media dell’atmosfera.
Avremo (abbiamo ?) un’atmosfera più calda e più umida ... mediamente.

Il fatto che l’acqua dolce scarseggi invece, non può essere ricondotto soltanto al riscaldamento globale ed ai consumi umani.
O meglio, utilizzando la parola “consumi” si rischia di “canalizzare” il nostro pensiero soltanto sull’immagine del rubinetto aperto inutilmente.

Allora perché manca l’acqua ?

Pensiamo.

Utilizzo dell’acqua nella società rurale: quando serve l’acqua, la si attinge e la si utilizza quasi immediatamente. L’acqua torna “libera” nel giro di poco tempo. Libera di spargersi nel terreno, di bagnare la terra, di evaporare e di tornare disponibile sotto forma di pioggia in molto meno tempo ... quasi istantaneamente.

Utilizzo dell’acqua nella società moderna: l’acqua viene attinta molto tempo prima del suo utilizzo. Pensiamo per esempio all’Italia (ma il ragionamento è per forza di cose globale) e cerchiamo di immaginare tutti gli iper-super-maxi-mini-market che ci sono, compresi tutti i negozi di generi alimentari.
Quante bottiglie di acqua riuscite a “vedere” ?
Quante lattine di bibite ?
Quante bottiglie di birra e di vino ?
Quanti gelati e ghiaccioli ?
Quante bottiglie di colluttori, dopobarba, ecc. ?
Immaginate tutte le abitazioni: quante altre bottiglie di “acqua” vedete ? Quante cisterne di autoclavi ? Quanti frigoriferi ricoperti di ghiacci eterni ? Quante piscine ?
Pensate a tutte le condutture che portano l’acqua fin dentro le nostre abitazioni per chilometri e chilometri: quanta acqua “contengono”.
Pensate a tutte le automobili e camion e autobus: quante batterie piene d’acqua distillata vedete ?
Potete continuare a “giocare” con l’acqua immaginaria ancora per un po’ ... fino a pensare alle fogne dove tutta l’acqua moderna prima o poi va a finire. Fogne che sono ovviamente “canalizzate” e che ritardano ulteriormente il ritorno dell’acqua nell’ambiente (a volte, se vengono depurate, è un bene) e abbreviano la via alla salinizzazione marina dall’acqua.

State giocando ad ... “acqua prigioniera” !!!

Ecco secondo me qual è il vero guaio: l’acqua dolce è sempre più prigioniera e quella libera nell’ambiente è sempre meno.

Soluzione ?
Liberare l’acqua !

Con questo non intendo dire di andare a svuotare le bottiglie nei supermercati o di sabotare le condutture comunali.

Con “liberare” intendo sia ridurre il tempo per cui l’acqua resta inutilizzabile dall’ambiente, sia aumentare la permanenza nel e sui terreni delle acque già utilizzate e opportunamente depurate.

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