Spiaggia Libera
Tra le tante cose che mi infastidiscono, ce ne sono alcune che proprio non riesco a sopportare. Secondo me, la possibilità di godere fisicamente delle nostre coste, dovrebbe essere un diritto costituzionale. Non mi riferisco solo al bagnasciuga, ma anche alla parte di spiaggia o costa che lo precede.
Per offrire servizi accessori a quello che è il semplice godimento della spiaggia così come l’ha creata Madre Natura, ogni anno tratti di costa sempre maggiori vengono ceduti in concessione ai gestori di Lidi o Bagni che dir si voglia. Chi si accontenterebbe della semplice spiaggia è costretto a rifugiarsi in porzioni sempre più piccole e sempre più affollate delle cosiddette “spiagge libere”. I livelli di affollamento raggiungono frequentemente livelli insopportabili: la spiaggia libera viene letteralmente tappezzata da asciugamani, zainetti, ombrelloni, ecc. ecc.
L’Italia possiede un’infinità di spiagge, ma solo un’esigua percentuale è usufruibile liberamente; il resto è a pagamento ... e che pagamento !!!
Come in tutte le cose, ci vorrebbe più buon senso, ma il buon senso di solito viene messo in secondo piano da chi privilegia i propri interessi; e se quest’ultima categoria di persone ha un peso maggiore rispetto alle altre, il buon senso viene completamente sotterrato.
Andare, o forse (visto le code chilometriche di auto che si creano durante la stagione balneare) sarebbe meglio dire “stare” al mare, fa bene alla salute, sia fisica che mentale. Se si parla di diritto alla salute, la nostra mente vola su tristi lidi chiamati ospedali e farmaci. Difficilmente richiamiamo alla memoria il senso di benessere provato stando al mare. Eppure, è tutta salute !!!
Pensate che spesso anche il semplice accesso al mare è impedito: non si può neanche passare attraverso lo stabilimento balneare per raggiungere il misero bagnasciuga. Chi non paga non è degno neanche di mostrare la sua fastidiosa presenza a chi invece è “cliente”.
Possibile che per stare al mare in modo umano dobbiamo essere per forza clienti ???
Forse non in tutte le parti d’Italia la situazione è così drastica come l’ho descritta io. Siano benedetti (e tutelati) quei luoghi dove ancora è possibile alzarsi la mattina e decidere se andare al mare o no indipendentemente dal portafoglio.
Non dico che gli stabilimenti balneari andrebbero tolti, no, questo no: chi desidera usufruire di servizi a pagamento deve avere la possibilità di farlo, ma la proporzione tra spiaggia “privata” e spiaggia “libera” pende troppo a favore della prima.
Invito infatti ad osservare. Notate come, anno dopo anno, il tratto di costa dove andate a passare l’Estate, venga trasformato. Osservate pure e alzate la mano se avete visto una spiaggia libera diventare più grande (larga) rispetto all’Estate precedente. Non vedo nessuna mano alzata ... coraggio, non abbiate timore, ne sarei lieto.
Molto probabilmente noterete esattamente l’opposto: vedrete una o due file di paletti, sorreggenti una corda o una catena, tagliare via una fetta di spiaggia libera.
Vedrete poco all’interno delle file di ombrelloni e sdraie che l’anno prima non c’erano e, per finire, vedrete una nuova costruzione, adibita a bar, con l’immancabile jubox che suona e il profumo dei cornetti.
Il solito jubox e i soliti cornetti che trovavate già in tutti gli altri stabilimenti balneari.
L’anno successivo non crediate di vedere tutto ciò sparire, anzi: la presenza sul territorio risulterà consolidata per mezzo di pedalò nuovo di zecca, cabine e docce (calde e fredde).
Pare che quel tratto di costa sia stato così da sempre, ma voi, attenti osservatori, sapete bene che non è così. Se avrete l’ardire di avvicinarvi all’insediamento, molto probabilmente noterete che alcune dune o un pezzo di pineta è stato “privatizzato” per “uso parcheggio riservato ai soli clienti dello stabilimento balneare”.
L’opera è giunta a compimento; adesso non ci resta che accontentarci di quello che rimane della “nostra” spiaggia libera: se accostiamo un po’ gli asciugamani, forse riusciamo ad entrarci tutti anche quest’anno ... forse !!!
Visto che siete degli osservatori nati, avrete sicuramente notato un’altra cosa che ritengo la più sconvolgente: tutti quegli ombrelloni e quelle sdraie sono per la maggior parte del tempo desolatamente vuote. Ne deduco che o sono sovrastimate in numero oppure, se sono tutte affittate, sono sfruttate per pochissimo tempo. C’è chi affitta ombrellone e sdraie “per tutta la stagione”, e poi le usa solo qualche giorno alla settimana e magari solo la mattina o solo il pomeriggio.
In Italia quanti sono gli ombrelloni e le sdraie che stanno lì ad occupare le spiaggie solo per il tornaconto dei gestori ?
Alla faccia di chi semplicemente ama stare al mare ... e non ha bisogno degli accessori, ma soprattutto alla faccia della salute di chi non ha soldi da spendere.
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